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10 luglio 2014
Resoconto incontro al MIUR fra il Prof. Marco Mancini, capo del Dipartimento per l’Università, ed i rappresentanti di
ADI, ADU, ANDU, ARTeD, CIPUR, CISL-Università, CNRU, CNU, CONFSAL-CISAPUNI-SNALS, CoNPAss, CSA-CISAL Università, Federazione UGL Università, FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS-Docenti, SUN-Universitas News, UDU, UIL RUA
Il ministro Stefania Giannini intende proporre al Consiglio dei Ministri a fine luglio/primi di agosto un Decreto Legge che riguarderà la Scuola e l’Università.
Marco Mancini si è impegnato a fissare al più presto un calendario di incontri specifici (“tavoli tecnici”) su alcuni dei temi proposti dalle Organizazzioni universitarie prima che sia varato il Decreto Legge. Il primo argomento che si affronterà è la rivisitazione dell’ASN e probabilmente si inizierà il confronto sul numero chiuso.
Per quanto riguarda l’Università gli argomenti del DL saranno:
- ASN, rivisitazione.
- Semplificazione adempimenti degli Atenei per criteri di valutazione della didattica;
- Punti organico e riequilibrio del turn over tra gli Atenei.
- Reclutamento straordinario.
- Numero chiuso.
1. ASN, rivisitazione.
Si tratta di rivedere sostanzialmente l’art. 16 della Legge 240/2010.
E’ già stata sospesa la tornata 2014.
Saranno previste probabilmente due tornate ogni anno per la presentazione delle domande di abilitazione al fine di alleggerire la pressione e l’eccessiva numerosità delle domande della prima tornata ASN 2012.
Si intende introdurre elementi di semplificazione per rendere, anche se non proprio “a sportello”, ma comunque più fluida l’abilitazione.
Non si deve tornare indietro in merito alla considerazione che si tratta di una abilitazione scientifica e dunque non anche didattica.
Marco Mancini ha sostenuto che spetta agli Atenei e ai Dipartimenti chiamare i migliori docenti per meriti scientifici e valutarli sugli aspetti anche della didattica.
Con il D.L. si intende rivedere la presenza e il ruolo del membro Ocse nelle Commissioni dell’ASN.
Con il D.L. si deve in ogni caso intervenire sui decreti attuativi come ad esempio D.M. n. 76 o D.M. n. 222.
Un obiettivo che si intende perseguire è senza dubbio quello di rivedere il ruolo dell’ANVUR così come i criteri ed i parametri fissati dall’ANVUR stesso.
In questa direzione è necessario ristabilire un confronto di scelte politiche ministeriali concordate soprattutto con il CUN. Lo squilibrio più complesso da risolvere nell’ASN è la notevole distanza tra settori scientifico disciplinari eccessivamente esigui in termini numerici che hanno sofferto per lo schiacciamento nei macrosettori concorsuali da parte dei SSD sempre numericamente più forti.
Non si può più certamente tornare indietro alla passata polverizzazione dei SSD con numeri non sostenibili come 4 o 5 ordinari per settore ed è necessario proprio un intervento del CUN nel ridefinire i confini dei singoli settori concorsuali. Da un lato, quindi, è necessario rimodulare i recinti dei settori concorsuali e, dall’altro, garantire la giusta rappresentatività di ogni singolo SSD. In merito a questo aspetto si stanno effettuando delle simulazioni ma è chiaro che soltanto con l’interlocuzione sarà possibile venirne a capo di tale problematica. Il CUN, in sostanza, non deve solo contribuire alla risoluzione della questione della disomogeneità numerica eccessiva tra i diversi SSD e Macrosettori Concorsuali ma anche individuare i criteri che riescano a contemplare in maniera univoca le varietà scientifiche e le divergenze numeriche. Sarà molto complesso, ovviamente, riuscire a coniugare e portare a sintesi le esigenze e le particolarità di corpi disciplinari e scientifici molto diversi e trovare le soluzioni quanto più adeguate possibili rispetto ai confini che si stabiliscono per l’ASN.
Un altro aspetto che il D.L. dovrebbe riuscire a definire è il ruolo svolto dall’ANVUR, infatti, se al MIUR spetta il compito di definire le politiche, i criteri, i decreti e le strategie di sviluppo del comparto Scuola, Università e Ricerca Scientifica, ovvero definire la politica che si intende adottare e gli obiettivi che si intendono perseguire, all’ANVUR spetta il ruolo di attuazione, attraverso l’applicazione di criteri specifici, e di verifica del raggiungimento degli stessi obiettivi.
Tra le più gravi criticità che sono emerse nell’ASN 2012, lo squilibrio tra la ponderazione dei risultati tra discipline umanistiche e discipline scientifiche è certamente il dato più urgente da risolvere e MIUR, ANVUR e CUN hanno l’obbligo di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile.
2. Semplificazione adempimenti degli Atenei per criteri di valutazione della didattica.
Si fa riferimento sostanzialmente al DL n. 19. Deve essere alleggerita e semplificata tutta l’organizzazione della valutazione ex-ante degli Atenei per quanto riguarda le procedure di accreditamento e sistemi come AVA, ecc., e approfondire la valutazione ex-post.
Deve essere anche messa a punto e verificata tutta la macchina organizzativa per preparare gli Atenei ai controlli e alle verifiche da parte degli ispettori del ministero.
Gli Atenei, inoltre, non devono dimenticare che sono ancora tenuti al rispetto dei dettami “Brunetta” sulla loro performance e sulla definizione dei Piani Annuali e Triennali e sul conseguimento degli obiettivi fissati. Dunque è importante un raccordo strutturale ed evitare la duplicazione delle procedure.
Anche gli organi paritetici interni agli Atenei devono essere snelliti e semplificati.
3. Punti organico e riequilibrio del turn over tra gli Atenei.
Si fa riferimento essenzialmente al DPCM n. 49, art. 5 e 7. Sono misure che richiedono l’accordo del Mef. Con il D.L. che si intende proporre si vorrebbe incidere su qualche punto strutturale. Rimediare, innanzitutto, allo squilibrio generato nel turn over dei diversi Atenei. Si vuole introdurre una percentuale minima fissa come variabile indipendente del 20-25 % dei pensionamenti di ciascun Ateneo a cui si andrebbe ad aggiungere la premialità stabilita tra il tetto nazionale fissato dal Mef e la performance relativa di ciascun Ateneo. Al parametro della performance deve essere associata anche la virtuosità del singolo Ateneo nella gestione economica delle proprie risore.
In pratica alla esigenza dei singoli Atenei di soddisfare le aspettative di crescita e di sviluppo occupazionale si deve coniugare il limite imposto dal Mef come tetto nazionale della spesa pubblica per le nuove assunzioni.
Le progressive restrizioni imposte dal Mef amplificano gli effetti di verticalizzazione della “piramide accademica”.
A questo proposito anche gli stessi Abilitati all’ASN 2012 comportano seri problemi di reperimento delle risorse. Da questo punto di vista per i non abilitati e ricorrenti il Ministero non intende destinare fondi speciali o riaprire i termini per l’ASN 2013.
L’unica cosa che si potrebbe garantire in una contingenza così sfavorevole dal punto di vista delle risorse economiche disponibili per le progressioni delle carriere o per l’immissione in ruolo degli abilitati non strutturati già negli Atenei, è la maggiore autonomia degli Atenei stessi sempre qualora sia effettivamente dimostrata la virtuosità della gestione economica di ogni singolo Ateneo.
4. Reclutamento straordinario.
Oggi si rende particolarmente pressante l’esigenza di attuare un Piano Straordinario per i ricercatori a tempo determinato. Il numero dei posti non è ancora stabilito perché vincolato alla disponibilità del MEF. Tali posti saranno relativi al FFO 2014 e il meccanismo di allocazione economica potrebbe concretizzarsi nell’aumento del fondo di 10 milioni di euro già predisposto dal precedente ministro Profumo. Non è ancora stata chiarita la ‘tipologia’ dei posti di ricercatore da bandire (RTDa e/o RTDb).
Sono state, intanto, reperite le risorse economiche al fine di bandire entro la fine di luglio circa 5 mila contratti per le scuole di specializzazione di Medicina; sarebbe auspicabile un riordino complessivo delle stesse scuole di specializzazione.
5. Numero chiuso.
Con il D.L. che si intende proporre non sarà abolito il numero programmato per l’accesso all’Università anche se si intende modificare le modalità di selezione, considerando, in particolare, il “sistema francese”.
La programmazione si rende necessaria e non più reversibile soprattutto per la non sostenibilità del sistema di formazione universitaria pubblica. Di fatto non è possibile rispondere alle esigenze di oltre 80 mila aspiranti studenti universitari, non si può immaginare una crescita di spesa pubblica per soddisfare il fabbisogno della popolazione giovanile a cui consentire l’accesso all’università pubblica.
=== Nell’incontro sono stati toccati anche altre questioni.
– Si intende eliminare il ‘legame’ tra il bando dei posti a ordinario e quelli a ricercatore di tipo B.
– Sono all’attenzione del MIUR i casi dei procedimenti disciplinari denunciati ed è stato preso da Marco Mancini l’impegno di riportare al Ministro la richiesta – più volte avanzata dalle Organizzazioni universitarie – di sostituire i Collegi di disciplina di Ateneo con il Collegio di disciplina nazionale.