LA MOBILITAZIONE CONTINUA PER IMPEDIRE LA DISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’

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LA MOBILITAZIONE CONTINUA
PER IMPEDIRE LA DISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’

 

ASSEMBLEE NAZIONALI
A NAPOLI IL 20 DICEMBRE
A ROMA E MILANO A GENNAIO

 

ALTRE SETTIMANE DI DISCUSSIONE A LEZIONE

 

Dopo la Settimana nazionale del 18-23 novembre di discussione e mobilitazione, indetta con l’Appello “Stanno uccidendo l’Università!”, prosegue l’impegno in tutti gli Atenei per difendere e rilanciare l’Università statale.

L’Italia, per il suo sviluppo culturale, sociale ed economico, ha vitale bisogno di un’Università pubblica, efficiente, democratica, aperta a tutti e diffusa nel Paese: senza di essa è a rischio la stessa tenuta democratica del nostro Paese.

Dopo la recente ripartizione ministeriale dei punti organico agli Atenei è ancora più chiaro l’obiettivo di chiudere e/o emarginare la maggior parte degli Atenei (soprattutto del Sud) e di concentrare le risorse pubbliche in poche università (auto) eccellenti.

E questo in un quadro di pesantissimi tagli per tutti gli Atenei, tagli che non hanno riscontro negli altri Paesi dove,  al contrario, si aumentano gli investimenti per la ricerca e l’alta formazione.

Le Organizzazioni universitarie, rappresentative di tutte le componenti, hanno avanzato in tutti questi mesi articolate proposte per evitare la scomparsa dell’Università statale.

Su queste proposte si è chiesto al Ministro un confronto approfondito e continuo, senza ricevere – dopo mesi – alcuna risposta.

Il Ministro invece dialoga con la Confindustria (a “Porta a Porta”) e parteciperà il 9 dicembre a un convegno organizzato dalla Bocconi dove – senza mezzi termini – si discuterà su “cosa distruggere”!

Lo stesso Ministro, invece di ascoltare le Organizzazioni universitarie, preferisce interloquire con la CRUI, l’Associazione dei Rettori che ha voluto e difeso la famigerata legge Gelmini, assieme alla Confindustria, con la quale ha stipulato nel novembre 2011 un “Accordo”, un “Asse” per svolgere compiti che dovrebbe esercitare il Ministero.

In questo quadro non può non destare ulteriore allarme la confermata intenzione del Ministro di fare approvare una legge delega per l’università, che potrebbe diventare uno strumento per espropriare ancora di più il Parlamento, per decidere sull’Università nel chiuso delle stanze dei poteri forti.

Dal Parlamento e dal Ministero dovrebbero prioritariamente essere emanate norme che invertano una politica mirata alla demolizione dell’Università, accompagnata peraltro da una gestione pasticciata (bonus maturità, abilitazioni nazionali).

Occorrono scelte legislative e ministeriali che diano risposte immediate ai drammatici problemi del diritto allo studio, del precariato, della gestione degli Atenei, del finanziamento della ricerca, del reclutamento e della carriera dei docenti, del blocco delle retribuzioni, ecc.

Per tutto questo è indispensabile informarsi e informare su quanto è stato fatto, si sta facendo e si farà per distruggere l’Università ed è anche necessario discutere proposte alternative.

In questa direzione, le Organizzazioni universitarie hanno deciso di:

1. Convocare tre iniziative nazionali a Napoli, Roma e Milano per discutere sui problemi che interessano tutto il Sistema nazionale universitario.

2. Invitare tutti i docenti a dedicare nelle prossime settimane una parte delle loro lezioni per discutere con gli studenti sui principali temi che affliggono l?Università, seguendo – se lo ritengono – le seguenti indicazioni per le prossime settimane:

–    nella settimana del 2-7 dicembre: precariato universitario;

–    nella settimana del 9-11 dicembre: diritto allo studio;

–    nella settimana del 16-21 dicembre: ruolo unico dei docenti .

3. Promuovere un’iniziativa nazionale “diffusa”, per i mesi successivi, volta ad aprire gli Atenei alla cittadinanza per far comprendere come l’Università sia una risorsa di tutti e per tutti (un bene comune) e per fare ‘vivere’ gli atenei come luoghi di produzione e diffusione culturale in stretto rapporto con il territorio.


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