Come Associazione dei Ricercatori a Tempo Determinato, ARTeD, che conta oltre 850 ricercatori a tempo determinato (RTD) afferenti a diversi Atenei italiani, non possiamo che plaudire e sostenere in ogni modo la raccomandazione del CUN del 29/04/2015 che chiede:
“Che sia adottato, al più presto, un consistente piano per il reclutamento straordinario di 9000 ricercatori a tempo determinato, presupposto necessario per contrastare il progressivo depauperamento del corpo docente e il prevedibile collasso del sistema universitario”
Questa presa di posizione, in perfetta linea con le proposte fatte da ARTeD a valle della prima assemblea nazionale, è quanto mai necessaria e urgente per sanare una situazione di grave difficoltà sia degli Atenei, che stanno da anni riducendo il corpo docente, sia di una intera generazione ricercatori, che rischia di essere abbandonata e bruciata dalle riforme che hanno di fatto precarizzato la figura del ricercatore.
E’ importante sottolineare l’estrema urgenze di queste misure di reclutamento, già auspicate in un precedente documento CUN dal titolo “Reclutamento universitario. Una proposta per uscire dall’emergenza” facente riferimento al triennio 2014-2016 e rimasto inascoltato dal Ministero.
E’ altresì auspicabile che almeno la metà delle nuove posizioni RTD siano dotate di Track Tenure, in modo da inserire al più presto nel corpo docente gli attuali ricercatori precari che hanno i requisiti di accesso. ARTeD ritiene che una equa divisione tra posizioni da RTDb e RTDa fornisca al contempo il supporto immediato ai corsi degli Atenei con le posizioni da RTdb e consenta ai nuovi ricercatori di formarsi con contratti da RTDa in modo da dare continuità alla necessaria politica di reclutamento degli Atenei Italiani, necessaria per fare fronte ai pensionamenti del corpo docente.
Link al pdf della raccomandazione CUN
https://www.cun.it/provvedimenti/sessione/169/raccomandazione/raccomandazione-del-29-04-2015